Non sprechiamo il cibo!

food-waste1Secondo la Fao ogni anno nel mondo vengono gettati nella spazzatura un terzo di tutti i prodotti alimentari (1,3 miliardi di tonnellate edibili), per un valore di 750 miliardi di dollari. Oltre ai convenzionali sprechi dalla produzione al consumo, vanno considerati: le “non rese” e le perdite edibili pre-raccolto; gli usi di prodotti edibili per alimentazione animale e per fini non alimentari; la sovralimentazione umana; la perdita qualitativa nutrizionale; gli sprechi di acqua potabile o potabilizzabile.

Secondo il Rapporto spreco alimentare ISPRA 2017,  la riduzione degli sprechi di cibo e dei rifiuti potrebbe contribuire a recuperare anche le perdite economiche che in Italia montano a circa il 60% dell’energia alimentare, circa 9 milioni di tonnellate di cibo buttate, che sfamerebbero 44 milioni di persone, cioè ogni giorno si sprecano 960 chilocalorie pro capite, a fronte di una media mondiale di 660. Il dato, relativo al periodo 2007/2015, evidenzia che in Italia lo spreco alimentare ha un costo economico di 16 miliardi di euro. Uno  spaventoso e immorale spreco di cibo, quando nel mondo ancora troppe persone soffrono la fame.

Pensiamoci prima di fare la spesa e quando decidiamo cosa preparare per  pranzo:
– EVITIAMO DI ACQUISTARE  TROPPO CIBO CHE NON RIUSCIREMO A CONSUMARE PRIMA DELLA SCADENZA;
– COMPERIAMO DAI PRODUTTORI;
– ACQUISTIAMO MENO CIBI CONFEZIONATI E PIÙ INGREDIENTI;
– SOSTENIAMO I  LAST MINUTE MARKET;
– IMPARIAMO A UTILIZZARE GLI AVANZI  E GLI SCARTI.

Informiamoci ad esempio leggendo la guida di Slow Food:  “il nostro spreco quotidiano”
oppure le ricette della Fondazione Banco Alimentare:  In-Cucinina-io-Non-Spreco

Decalogo ENEA contro lo spreco alimentare.

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