Il rapporto di UNWomen: “Progresso nel Mondo delle Donne: alla ricerca di Giustizia”

Che cos’é UN Women?
UN Women è una nuova entità delle Nazioni Unite, sorta il 2 luglio 2010 per l’Uguaglianza di Genere e la valorizzazione delle donne, ufficialmente operativa dal 1 gennaio 2011. Per saperne di più leggi  qui, tratto dal sito del Comitato Nazionale Italia.

Progresso nel Mondo delle Donne: alla ricerca di Giustizia è la prima grande indagine portata avanti da UN Women, il cui Direttore Esecutivo è Michelle Bachelet, ex presidente del Cile. Milioni di donne in tutto il mondo continuano a subire ingiustizie, violenze e disuguaglianze a casa, sul posto di lavoro e nella sfera pubblica e il rapporto ha come obbiettivo sollecitare un’azione decisa da parte dei governi e delle società civili perché mantengano i loro impegni e accelerino la conquista dei diritti delle donne in tutto il mondo.
Bachelet, durante una conferenza stampa nella sede centrale dell’ONU, ha affermato che “il punto focale che permetterebbe alla donna di accedere alla giustizia deriva dalla consapevolezza che un buon sistema legale e giudiziario è alla base dell’uguaglianza di genere” […] ma  “tuttora in troppi paesi il sistema giudiziario esclude la donna”. Cento anni fa solo due Paesi riconoscevano il voto alle donne mentre oggi tale diritto è praticamente universale; ben 186 Paesi – su 192 rappresentati all’ONU – hanno ratificato la Convenzione per eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e 139 Stati sanciscono l’uguaglianza nelle loro Costituzioni. Eppure norme inadeguate e lacunose applicazioni rendono queste garanzie soltanto vuote promesse.

L’indagine inoltre riporta che le violenze domestiche sono considerate illegali solo in 125 stati, di conseguenza 603 milioni di donne in tutto il mondo vivono in paesi dove queste non sono considerate un crimine e subiscono violenze e abusi all’interno delle coppie, sottaciuti nel 90 per cento dei casi!  Molte donne, riferisce il rapporto di UN Women, si rifiutano di denunciare i crimini a causa dello stigma sociale che sarebbero costrette a sopportare e per colpa di un sistema giudiziario debole. I costi proibitivi e le difficoltà pratiche per avere giustizia, dal viaggio per arrivare al tribunale che spesso dista molti kilometri al costo elevato di un parere legale, ha portato ad un alto tasso di abbandono da parte di donne che cercano un indennizzo, in particolar modo dopo aver subito violenze di genere.

In 50 Paesi, l’età minima necessaria per contrarre matrimonio è più bassa per le donne.  Senza contare – denuncia il rapporto Onu – che la violenza sessuale delle donne è un carattere distintivo nei moderni conflitti.

Inoltre in molti paesi le donne sono pagate il 30% in meno rispetto agli uomini, circa 600 milioni di donne hanno lavori precari e non garantiti da adeguate leggi sul lavoro; il 53% delle donne è impiegato in lavori rischiosi. Il rapporto rileva anche che spesso vi è un’inadeguata applicazione delle leggi in vigore.

Il Rapporto espone 10 suggerimenti: appoggiare le organizzazioni delle donne in ambito legale, incrementarne la presenza nelle strutture giuridiche e di polizia, favorirne l’accesso alla giustizia e sostenerle nei processi legali, controllare l’equità degli iter giudiziari, rafforzare i programmi di riparazione dei torti subiti, inserire le quote rosa per aumentare le parlamentari, porre l’uguaglianza delle donne al centro degli obiettivi del Millennio. Un piano d’azione ambizioso che difficilmente potrà però realizzarsi se non disporrà dei necessari finanziamenti. Michelle Bachelet aveva infatti previsto di raccogliere per UN Woman 500 milioni di dollari da parte di Stati e organizzazioni internazionali, ma ne ha incassati finora solo 80.
Le donne contano ancora troppo poco!

Vedi Report-Progress 2011 o la sintesi del rapporto in inglese  

L’ultimo rapporto è: “Challenges and achievements in the implementation of the millennium development goals for women and girls“,  leggilo  su: report 2014

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