Definita anche “Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra”, è l’ultima domenica di gennaio di ogni anno e venne istituita nella prima metà degli Anni ’50 dallo scrittore francese Raoul Follereau. É un giorno per riflettere sulle vittime di questa devastante malattia e, soprattutto, per essere efficacemente solidali con chi ne è affetto.
La lebbra, conosciuta anche come Morbo di Hansen, è fortunatamente in diminuzione, però 115 paesi del mondo hanno denunciato circa 200.000 nuovi casi di lebbra.
Secondo una fonte AIFO i nuovi casi diagnosticati nel mondo sono solo una parte in quanto vari studi realizzati in diversi Paesi hanno mostrato la presenza di molti altri casi nascosti nelle comunità e non diagnosticati. India e Brasile continuano ad essere i paesi con il maggior numero di nuovi casi.
Nel 2016 l’OMS ha definito la Strategia globale per la lebbra 2016-2020: “accelerare verso un mondo libero dalla lebbra”, volta a rafforzare gli interventi di controllo della malattia e a prevenire le disabilità che può causare soprattutto fra i bambini che vivono nei paesi endemici. Ma ancora nel 2023 la situazione è ancora grave. La Strategia Globale della Lebbra dell’OMS (Towards zero leprosy 2021-2030) e stata sviluppata come parte integrante del Piano 2021-2030 per il controllo delle Malattie Tropicali Neglette, di cui la lebbra fa parte, con l’obiettivo di eliminare la lebbra, cioè interrompere la trasmissione da persona a persona. Vedi dossier_lebbra_dicembre_2022_AIFO
Per le statistiche aggiornate vedi:
https://www.who.int/data/gho/data/themes/topics/leprosy-hansens-disease
La cartina curata dalla World Health Organization sintetizza la percentuale di nuovi casi sulla popolazione nei vari Paesi nel 2018.
Oggi esistono efficaci cure contro la lebbra che, pur essendo una malattia infettiva, ha però una bassa contagiosità; ciononostante, continua a propagarsi perché favorita dalla povertà individuale e collettiva, che troppo spesso comporta la mancanza di igiene, la presenza di malattie debilitanti, l’alimentazione insufficiente e la mancanza di accesso tempestivo alle cure mediche.
Sul piano sociale persistono inoltre le paure generate dall’ignoranza, che aggiungono un pesante stigma al già terribile fardello che la lebbra comporta. In molti Paesi si costringe all’allontanamento dal luogo di residenza non solo il malato ma anche tutti i familiari, benché sani!
Anche se guarite, le persone continuano ad essere ostracizzate e allontanate dalla società. Inoltre la lebbra, se non viene curata in tempo, può causare gravi deturpazioni e mutilazioni che, anche a guarigione avvenuta, rendono difficile se non impossibile il rientro nella società e nell’attività lavorativa. Quindi le cifre ufficiali sono certamente di molto sottostimate: migliaia di persone sono state infettate ma non censite, sono tuttora prive dell’accesso alle cure, vivono in condizioni tali da favorire l’insorgere dell’infezione. Alcune stime arrivano a circa 700 nuovi casi di lebbra ogni giorno!
Per essere più informati su cosa si può fare, vai sul sito dell’AIFO
Per approfondire gli aspetti medici della malattia: lebbra-pdf