FAQ (Domande più frequenti)

In questa sezione inseriamo, in forma anonima, alcune delle domande che ci vengono poste e che riteniamo possano essere di interesse anche per altre persone.

Categoria FAQ (6)

Come leggo i PDF?

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Perché avvicinarsi al Buddhismo?

E perché NON avvicinarsi?
Se si è interessati a una via spirituale, le motivazioni sono diverse per ogni persona.
Il Dharma, oltre una basilare conoscenza teorica, è esperienza, pratica, sperimentazione individuale.

Che differenza c’è tra DHARMA e BUDDISMO?

La parola italiana Buddismo (Buddhismo, come diretta filiazione dell’inglese Buddhism) venne creata recentemente e introdotta nei Paesi europei solo nel XIX secolo, in riferimento all’insieme di tradizioni, filosofie, pratiche e tecniche spirituali che si sono evolute dagli insegnamenti di Siddhartha Gautama, il Buddha storico.
Ma in nessun Paese dell’Asia dove si è originata o sviluppata questa tradizione religiosa esiste un’unica parola per esprimere questo concetto. I termini originari usati significano “insegnamento del Buddha”, ad esempio il sanscrito Buddha-sasana o Dharma.

La parola Dharma (in pali Dhamma), – dalla radice sanscrita dhr- che vuol dire “portare, tenere” –, designa, tra i seguaci del “buddismo”, l’insegnamento del Buddha, la sua legge e la via per conseguire l’illuminazione; è il secondo dei Tre Gioielli del rifugio (con il Buddha stesso e la comunità di praticanti o Sangha). Dharma ha molti altri significati, ad esempio indica i “fenomeni”, cioè tutti i fattori costitutivi della realtà.

Posso leggere i PDF su un lettore di e-book?

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Che differenza c’è tra Hinayana, Mahayana e Vayrayana?

Questi sono considerati i «tre veicoli» (yana in sanscrito significa appunto via o veicolo) del buddismo.


Per il suo carattere dispregiativo, il termine «Hinayana» (veicolo piccolo) è oggi evitato.  Le scuole che  anticamente furono così chiamate erano diciotto; la «Theravada», che significa «tradizione degli antichi»,  (originaria di Sri Lanka) è la sola sopravvissuta fino a oggi.  Si basa sui sutra del canone Pali, cioè la più antica raccolta dei discorsi del Buddha storico. Un discepolo ha lo scopo di divenire un arhat, cioè colui che ha raggiunto il Nirvana e non rinascerà mai più. Questo stadio, richiede un’esistenza assolutamente rigorosa e di rinuncia del mondo.

Il Mahayana o “grande Veicolo”, si sviluppò in India nei primi secoli dell’era cristiana e fu un grande movimento di monaci e laici, oggi molto diffuso in Cina, Giappone, Corea, Tibet e Mongolia. Un discepolo mira a raggiungere l’Illuminazione per diventare un Bodhisattva, cioè colui che ritarda l’entrata nel Nirvana per aiutare altri nella via della salvezza. Il Mahayana comprende molte e differenti tradizioni che divergono anche sulle specifiche modalità con cui si possa raggiungere questo obiettivo.
Nell’ambito del Mahayana furono composti molti testi che, benché scritti molti secoli dopo la vita terrena del Buddha, sono considerati «sutra», cioè discorsi del Buddha stesso. Ad esempio il Sutra del Loto, il corpus chiamato Prajnaparamita o della Perfezione della Saggezza ecc.

Per molti secoli le tradizioni Mahayana e Hinayana coesistettero nei vari paesi e talora negli stessi monasteri. Intorno al VII secolo d.C., all’interno del buddismo indiano, si sviluppò la proposta di un terzo «veicolo», il Vajrayana, la via della folgore adamantina o del diamante, che si diffuse in Cina, in Giappone e soprattutto in Tibet. Il Vajrayana ritenne che vi fosse la possibilità di conseguire l’illuminazione qui e ora, in questo corpo e in questa vita e creò una forma di culto più orientata all’esoterismo e molto influenzata dal Tantra, che significa «telaio o trama» e indica varie dottrine e i loro testi di riferimento, di origine indiana.

Per uno schema più ampio delle varie tradizioni e scuole: Scuole-buddiste

Qual è la bandiera buddista e cosa rappresenta?

Venne proposta da Henry Steele Olcott, un giornalista americano, nel 1880. È simbolo di pace ed è formata da sei strisce dei cinque colori dell’aura che emanò il Buddha quando realizzò  l’Illuminazione. Essi hanno specifici significati:

il BLU simbolizza la compassione verso tutti gli esseri, la benevolenza e lo spirito di pace;
il GIALLO, la Via di mezzo, lontana dagli estremi;
il ROSSO, i doni della pratica e la saggezza;
il BIANCO, la purezza;
l’ARANCIONE, la saggezza dell’insegnamento del Buddha;
la sesta striscia presenta i cinque colori orizzontalmente, per indicare la loro completa fusione.

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